#louisvuitton decide di fare per la sua collezione una #kefiah e di venderla a più o meno 700 euro.
Sì, la notizia è vera.
Si, anche il prezzo.
Sì, è il capitalismo, bellezza. E non è altro che l'ennesima appropriazione culturale occidentale perpetrata, in questo caso, da una major del lusso che decide di utilizzare il simbolo di un popolo per fare il suo capo d'abbigliamento rebelchic.
La storia è sempre la solita, ci si appropria di un simbolo di un popolo che lotta e che cerca la propria libertà. Un simbolo che, negli ultimi vent'anni, è stato spesso associato dai media con vergognosa ignoranza e malafede al terrorismo di natura islamica.
La kefiah che da sempre rappresenta il popolo palestinese. Con le strisce in grassetto che rappresentano le rotte commerciali che attraversano la Palestina facendo da congiuntura tra l'Europa e l'Oriente. Con le reti da pesca, che rappresentano il forte legame tra il popolo palestinese e il mar Mediterraneo. Con le foglie d'ulivo, che rappresentano la forza, la resistenza e la perseveranza di un popolo che non smette mai di lottare.
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