Superman è bisessuale. Questo era più o meno il titolo che campeggiava su ogni pagina di informazione.
Come era prevedibile, la notizia ha causato cascate di commenti di persone che non hanno avuto nemmeno la curiosità di aprire l'articolo (ma è una novità?) e si è finiti nel solito tutti sconvolti, tutti indignati. Volutamente al maschile.
Si sta riscrivendo la storia? La cancel culture sta avanzando a passo spedito ed ha fatto un'altra vittima?
No, niente di tutto questo. Infatti bastava che si aprisse un link per scoprire che il Superman in questione è Jon Kent, figlio del più famoso Clark e di Lois Lane.
Non è, quindi, di una riscrittura della storia originale, ma si tratta a tutti gli effetti dell'evoluzione di quella storia. E quindi cosa trovarci di strano? Cosa infastidisce se il figlio di Clark Kent, diventato grande e preso il posto del padre, esterna la sua sessualità? Si tratta di una moda? Forse sarebbe bastato semplicemente leggere cosa ha affermato lo sceneggiatore di Superman Tom Taylor: «Un nuovo Superman dovrebbe farsi carico di nuove lotte, problemi del mondo reale all’altezza di uno degli esseri più potenti del pianeta.»
Non è, quindi, una questione di moda, ma di maggior consapevolezza che porta anche il mondo del fumetto a poter riflettere nelle proprie tavole le diversità umane, rendendo i fumetti non solo più belli, ma soprattutto più veri.
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